Il 7 luglio Don Costantino Stella, ucciso dalla mafia, ricordato a Resuttano a 100 anni dalla morte. In diretta su Radio Comunità Nuova
Domenica 7 luglio, nel centenario della morte di Don Costantino Stella, arciprete parroco di Resuttano (1873-1919) ucciso dalla mafia esattamente cento anni fa, Resuttano ricorderà, come Chiesa e come comunità cittadina, la sua figura esemplare di sacerdote impegnato a difesa della
dignità e dei diritti degli ultimi.
Nel pomeriggio, alle 18,30, nella Chiesa Madre e in diretta su Radio Comunità Nuova, una solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dal Vescovo Mons. Mario Russotto, al termine della quale il Presidente del Consiglio Comunale consegnerà un encomio civico al Parroco attuale, don Ignazio Carrubba e ad una familiare dell’arciprete Stella, l’avvocata Rosalia Stella di Caltanissetta.
Sempre all’interno della Chiesa Madre sarà scoperta una lapide a perpetua memoria della testimonianza di fede e di impegno del sacerdote, in memoria del quale è stato avviato l’iter per l’intitolazione a suo nome della piazza antistante la Chiesa Madre e la Banca di Credito Cooperativo “Don Costantino Stella”, da lui fondata 120 anni fa.
Al termine della funzione ci si recherà in corteo presso il cimitero comunale in cui Don Stella è sepolto nella cappella di famiglia, recentemente restaurata, e dove, dopo un momento di preghiera, si impartirà una benedizione in sua memoria e verrà deposto un omaggio floreale.
Si prevede nel mese di settembre un Convegno di studi sulla figura e l’opera di don Costantino Stella, a cura della BCC da lui fondata nel 1899.
Don Stella si era sempre mostrato attentissimo alle condizioni economiche e alle istanze sociali della popolazione contadina del suo tempo. Intuì che era necessario restituire al contadino la sua dignità umana per accostarlo alla vita della Chiesa e per facilitarne una più serena e spontanea
espressione religiosa.
Fu per questo che intraprese e sostenne tenaci lotte con le autorità locali e provinciali, denunciando costantemente lo stato di deplorevole abbandono nel quale da anni era stato lasciato il paese.
Anima e mente del movimento cattolico sin dagli ultimi anni dell’800, impegnato con passione nella promozione spirituale e sociale del suo territorio, fondatore della Cassa Rurale e guida politica dei cattolici che guidò alla conquista dell’amministrazione del Comune nel 1902 e nel 1904,
giornalista combattivo, amico personale di Don Sturzo ed esponente di rilievo regionale del movimento politico degli amministratori cattolici.